mercoledì 10 marzo 2010

Chiamiamola pure Super Ténéré



Non dovevo essere io il nostalgico che guai toccargli i miti del passato eccetera eccetera?
Caro Massi, non sono del tutto d'accordo con la tua analisi e per una volta voglio difendere la scelta di un produttore, in questo caso la Yamaha.
Ci sono degli ottimi motivi per chiamare la nuova maxi enduro Super Ténéré e la scelta mi sembra molto meno scandalosa di altre. Mi viene in mente per esempio la Panda, anche se non è un esempio a due ruote. Ma potremmo parlare della 9 ½ che non è neppure novemezzo ma è un milledue e l'hanno battezzata così solo per avere l'assonanza con la mitica 3 ½ che invece era per davvero treemezzo. Quello che intendo dimostrare è che la Yamaha, o meglio i suoi uomini di marketing, avevano più buone ragioni per chiamarla Super Ténéré che buone ragioni per chiamarla EOFCEAPDAT (Endurona On/Off che è arrivata prima della Africa Twin). Te le spiego.

La moto è emozione, di conseguenza deve... emozionare. Se quando vedi una moto non ti emozioni nemmeno un poco, probabilmente questa moto non la sognerai perché penserai che sia noiosa e se non la sogni alla fin fine non la compri neppure. Detto questo le maxi enduro sono moto che pagano una colpa che non hanno: esteticamente sono molto meno emozionanti di altre. Lo sono sicuramente meno delle enduro professionali, delle cross, delle supermotard e delle sportive. Quindi? Quindi devono ricorrere ad altri stratagemmi.

L'emozione nei confronti di un oggetto si basa sostanzialmente su due approcci: devi portare chi ti guarda in un luogo dove non è mai stato o in un luogo dove non torna da moltissimo tempo. Sempre per procedere per esempi in casa Yamaha, direi che la R1 segue il primo concetto, la XJR il secondo.

La Super Ténéré prova a giocarsi entrambe le carte: da un lato promette di offrirti qualcosa di nuovo e tecnologico e allo stesso tempo ti fa ricordare il suo e il tuo passato glorioso. Il problema non è una ruota da 19”: se tu fossi un progettista, faresti veramente un 1.200 con una ruota da 21”? Ne guadagneresti sullo sterrato (forse), ma come sarebbe il piacere di guida (e la sicurezza) su strada ovvero il luogo dove tutti i normali acquirenti useranno la loro Super Ténéré?

Piuttosto potremmo discutere sull'opportunità della cilindrata: non credo che sia indispensabile un 1.200 cc – non dimentichiamoci che la vecchia Super Ténéré era 750 – ma tutta la concorrenza è 1.200, quindi... hanno pensato bene che fosse meglio adeguarsi. Questo segmento di mercato non lo decide la Super Ténéré, come non lo decide la Stelvio, ma lo decide la BMW GS. È con lei che le altre si devono confrontare e cercano dunque di farlo senza sfigurare a partire dalla carta, dai numeri. Presentarsi con una cilindrata inferiore potrebbe essere interpretato come un deficit o come il desiderio di voler sfuggire al confronto diretto.
Ritornando, invece, al nome ritengo la sua prima utilità sia suscitare attenzione, essere argomento di discussione e ne è riprova che noi ne stiamo (inutilmente) discutendo.

A proposito di inutilità, ma non potremmo parlarne davanti a una birra come tutte le persone normali invece di usare il blog?
E poi non abbiamo niente di più importante di cui parlare?
Vuoi dirmi che la nostra relazione è già arrivata a questo punto? Non abbiamo più niente da dirci?

1 commento:

  1. ho pochi capelli e molto grigi, non sono un campione, anzi. Faccio circa 30mila km l'anno in moto e ho avuto Yamaha TT, Honda XR e Husqvarna 250 enduro 2T dei tempi d'oro, poi da grande qualche GS Bmw..... mah, sarà la vecchiaia ma a me la Super Tenerè non emoziona neanche un po'... e non ha neanche il vantaggio di costare poco. Sicuramente sarà un gioiello di tecnologia, ma è senz'anima
    cmq è bello ciò che piace, ergo tana liberi tutti
    valerio monaco

    RispondiElimina