martedì 9 marzo 2010

Non chiamiamola Ténéré


Le mode, in maniera ciclica e inesorabile, amano tornare per ricordarci quanto eravamo belli, eleganti e già attuali venti anni fa o, in alternativa, per farci comprendere quante poche idee abbiano i designer moderni.
Quello del revival è un trend nato nelle discoteche di periferia, sviluppatosi nel mondo della moda e poi migrato in molti altri settori tra cui l'automotive che, da dieci anni a questa parte, ha iniziato a sfornare diverse rivisitazioni di modelli storici, alcune ben riuscite, altre meno. A caso cito: VW Maggiolino (New Beetle), Mini, Fiat Cinquecento, Ducati Sport Classic, Triumph Bonneville e - ultima in ordine di tempo - Yamaha Super Ténéré.

Non sono contrario per principio a questo tipo di operazioni. Anzi, trovo che se si riesce a non scadere nell'eccesso (tipo riportare in auge i capelli di Silvano Michetti), attualizzare e migliorare un concetto vincente cercando di rinverdirne i fasti, sia una pratica che può offrire parecchi spunti interessanti. A patto che il senso dell'originale non venga stravolto al punto da non riuscire più a percepirlo.

Ed è proprio qui che a mio parere casca l'asino. La nuova Super Ténéré è una bella moto, non c'è dubbio, dotata di tutto ciò che serve per far innamorare alcune tipologie di motociclisti moderni. Ma è impossibile negare che sia lontana anni luce da ciò che la sua progenitrice ha significato in passato (vinse una Parigi-Dakar, ricordiamolo).
Se la vecchia “tenerona” lottava tra dune, rocce e tempeste di sabbia, questa new release, se vede del terriccio in mezzo all'asfalto, si spaventa e arrossisce come un'educanda. E non è solo questione di pollici della ruota anteriore (come la nuova Transalp, anche questa ha abbandonato i 21" per i 19”), ma di filosofia e di indirizzo tecnico ben preciso.

Con questo non voglio dire che questa nuova Super Ténéré sia una moto "sbagliata", per nulla! Lei è figlia del suo tempo e come tale va analizzata. Dunque, ben vengano super-sospensioni pluriregolabili, cilindrate da automobile e ammennicoli tecnologici in grado di far impallidire l'Enterprise (e che portano il peso a 261 kg), ma per favore, non chiamiamola Super Ténéré.
Quando un grande calciatore va in pensione, la società per cui ha giocato, in segno di rispetto, ne ritira il numero di maglia. Forse dovrebbe essere così anche per i nomi di quelle moto che per un motivo o per l'altro hanno visto il loro periodo di successo anni fa (come le enduro specialistiche) e che ora a causa di molteplici motivi non possono più essere riproposte per quello che erano.

Dunque, cari affezionati di RB, vi invito a proporre un nome diverso per questa nuova creatura della casa dei tre diapason.
Per dare il buon esempio, inizio io: Yamaha GS 1200.
Voi che ne pensate? Si accettano proposte.

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