giovedì 1 aprile 2010

Motodays, parte seconda - sociologia delle fiere





Il bello delle fiere è che ci vai a vedere le moto in 3d dopo mesi di disegnini o foto rubate sui giornali e il bello degli anni di crisi come questi è che la vera novità dell'anno è una e finalmente te la godi e te la guardi perché gli altri marchi o non ci sono o ti propinano una grafica nuova, un copritelaio un po' meno brutto del precedente, un coprisella compreso nel prezzo o un finanziamento a tasso zero in 60 minirate e la prima la paghi tra 9 mesi. Tutte robe interessanti, per carità, ma che fanno sbattere un po' meno le ciglia: detto questo, c'è da ringraziare la Ducati che a Milano ci ha intrattenuti con MultistradamilledueHypermotardEvoHypermotardSP1198CorseSpecialEditionSeRepuretutteleMonsterconABS e ci sono da ringraziare i sofferenti concessionari che hanno fatto l'impagabile sforzo di riempire quanto hanno potuto i padiglioni di Verona, Padova e Roma. Stando tutti belli larghi.

Ma a Roma l'evento clou c'è stato eccome: la presentazione mondiale di ben tre modelli Yamaha. La FZ8 (nuda e con maniglie del passeggero optional, 8.190 euro a maggio), la Fazer 8 (semicarenata, con maniglie del passeggero di serie, 8.690 euro a maggio) e soprattutto l'attesissima Super Ténéré. A presentarla sono stati Franco Picco, che s'è fatto la prima Dakar 25 anni fa e gli “ha cambiato la vita” perché “le Yamaha cambiano la vita” e nel 2010, con 54 primavere sulle spalle, ci è tornato alla Dakar (che però non è più a Dakar e neppure in Senegal e neppure in Africa, ma questa è un'altra storia, e comunque se volete sapere come gli hanno boicottato la WR450 leggete qui) ed Enrico Pellegrino, Direttore Generale Yamaha Motor Italia, che davanti a una nutrita schiera dei soliti 30 giornalisti ci ha spiegato come questa First Edition ha tutto di serie, incluse le pedane in gomma ad alta deformazione per la guida in piedi, perché non pesa tanto (261 kg in ordine di marcia, tutto compreso) e perché “migliora le qualità della vita”. O meglio le migliorerà anche lei da maggio a 15.290 euro.

Il bello della fiera, però, è che, al di là di queste mezz'orette di presentazioni ufficiali, la fiera torna a essere quello che è sempre stata : “raduno di venditori ambulanti e di compratori, in passato spec. di prodotti agricoli, che si svolge periodicamente in una località in occasione di feste patronali e ricorrenze” (Sabatini Coletti, Dizionario della Lingua Italiana, Corriere della Sera). E così i Motodays della Capitale diventano un po' come la domenica sulla piazza del paese (uno qualsiasi), con tutti vestiti a festa come li vedi sempre nelle ricorrenze (lupetto bianco, cappotto lungo, camicia della banca, giacca di velluto sopra la polo) e tutti a sollazzarsi in un chiacchiericcio amichevole in un aperitivo delle 10.30 (che fa un po' più chic del chiosco di porchetta – a pagamento - ma un po' meno della saletta vip – aggratis - a cui bisogna essere furbetti per accedere). E si inscena pure il rito degli ossequi all'autorità, nel caso specifico al direttore Pellegrino, accompagnato da un folto staff di collaboratori e accolto dalla suddetta nutrita schiera dei 30 soliti giornalisti disciplinatamente disposti su due file con mano tesa e sguardo appena abbassato in segno di rispetto. Un po' come la domenica sulla piazza col sindaco del paese di prima, che non conosci proprio bene ma – si sa – in paese ci si conosce tutti e va sempre bene porgergli la mano per ricordargli che in quel paese ci abiti anche tu.

Poi però, qualche ora e aperitivo dopo, uscita dal Centro Convegni Roma Fiere, Pad. 10, Sala Aurelia, mi sono ricordata che ero a Roma. A ricordarmelo sono stati, in una manciata di minuti, alcuni incontri esemplari: nell'ordine, Dario Salvatori (personaggio radiotelevisivo noto agli adolescenti degli anni Ottanta, anche per il surreale colore dei capelli) a passeggio in solitaria dalle parti di piazza Barberini, una nutrita schiera di manifestanti adolescenti o poco più che per non ben spiegate ragioni – nonostante il megafono – hanno occupato i binari della ferrovia regionale 1 all'altezza della Fiera di Roma, Pier Luigi Bersani, segretario del Partito Democratico, in uscita dall'Aeroporto di Fiumicino e sorridente assieme a due simili, Cristina Chiabotto tutta sola e in tuta rosa su un volo Alitalia della rotta Roma-Torino.
Ah, Roma, capitale del mondo!

Nessun commento:

Posta un commento