martedì 18 maggio 2010

Dritti a Northwest - giorni 7 e 8: the perfect pint

Serve un degno finale per questo viaggio, qualcosa che rimanga impresso nella memoria e, possibilmente, in un archivio un po' più affidabile. Il vulcano ha smesso di tenerci in ostaggio e, nel momento in cui vi scrivo, ho già le gambe infilate sotto alla scrivania. Dall'ultimo post è passato un giorno, in cui abbiamo smesso i panni dei motociclisti per indossare quelli dei turisti.

Serve un degno finale per questo viaggio e questo finale è Dublino, il punto da cui siamo partiti. Se andate a Dublino, vi accorgerete che ci sono sostanzialmente due cose che potete fare:
1 - bere una Guinness
2 - ordinare una Guinness.

Da qualche anno è possibile farne una terza:
3 - vedere dove fanno la Guinness.

In realtà la Guinness Storehouse è un'attrazione turistica che vi farà sì appassionare alla bevanda scura, ma che non vi permetterà né di vederne la produzione, né tanto meno di carpirne la famosa formula segreta. Ciononostante merita sicuramente una visita e non solo perché compresa nel prezzo vi è la degustazione di una pinta di Guinness, ma perché vi farà scoprire aneddoti e dettagli che compongono, oltretutto, una parte della storia dublinese.
Inoltre potrete spillare la vostra prima Guinness (a meno che non lavoriate già in un pub) e ricevere un attestato che dimostra la vostra abilità, proprio come quello che mi sono guadagnato e che vedete qui sopra.

Guinness a parte (non vorrei non passare per un alcolizzato o un fanatico della famosa stout irlandese, anche se temo sia ormai troppo tardi) Dublino val bene una sosta, per cui se avete intenzione di recarvi alla North West 200, fareste bene a considerare almeno un giorno in più per visitare la capitale dell'EIRE. Di sicuro, se avete meno di 60 anni, la maggior parte del tempo la passerete nella zona di Temple Bar (dove Bar sta per sentiero e non per bar). Qui si ritrovano i giovani di tutte le età in una delle più impressionanti concentrazioni di pub del mondo. Musica dal vivo, fish & chips e fritture varie, artisti di strada... Impossibile non fare tardi e rischiare di perdere l'aereo per tornare a casa l'indomani mattina.

Quanto a noi, ritornati ancora euforici dall'esperienza della nostra prima North West 200, siamo ancora un po' confusi e frastornati. Solo di una cosa siamo convinti, non rimarrà la nostra ultima North West. Quanto a voi, vi prego di portare ancora un po' di pazienza, cercherò di spiegarvi che cosa questa gara, e l'Irlanda, hanno di magico.

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